Nome di Nascita : Aerwin Nailo Nome successivo: Artemis Aerwin Nailo
Età : 26 anni Altezza :1,68 m Peso : 58 KgRazza : Mezzelfo Classe : Ranger
Aspetto Fisico:
Nata dall'unione tra un uomo e un elfo, i suoi lineamenti richiamano quelli di entrambe le razze anche se le orecchie, leggermente a punta, fugano ogni dubbio.
Il viso delicato e dolce nasconde il suo animo forte. La sua caratteristica principale è l'eterocromia degli occhi a mandorla: il destro ,verde punteggiato d'oro e il sinistro color ghiaccio ,circondato da una sclera rossa, coperto dalla frangia dei capelli. Quest’ultimi hanno un color argenteo ,mossi, corti nella parte destra e in nella parte sinistra hanno lunghezza che non supera la mandibola. Altro segno particolare è la cicatrice sull’occhio sinistro regalo di un Marilith.
Possiede una carnagione chiara, ed un fisico atletico e asciutto frutto dei suoi numerosi allenamenti e il vivere in un ambiente selvaggio che lo ha temprato. Con ciò non vengono meno i lineamenti tipici femminili che son presenti in maniera moderata.
Indossa dei vestiti di stoffa verde, un mantello nero , guanti e stivali di pelle nera e cinghiaggi di cuoio marrone per tenere a se armi e oggetti vari. Sempre con se porta l’arco appartenente a sua madre.
Carattere:
Coraggiosa, determinata, testarda, orgogliosa e con un gran cuore così verrebbe descritta se si ponesse la domanda ad un’animale con cui è cresciuta. Se si domandasse ad un uomo ,invece, la descriverebbe come una vera e propria selvaggia : senza garbo, brusca, diffidente , permalosa, fredda e sadica. Avendo vissuto per sedici anni nelle Terre selvagge, Artemis, non riesce a interagire al meglio con persone che non siano animali.Nonostante questo, se si riesce a far breccia in quella corazza di cemento, è la prima a estrarre la spada per difendere ciò a cui tiene, il suo branco e tutto il buono che vi è in questo mondo.
E’ una persona molto curiosa, intelligente e osservatrice, niente passa inosservato al suo sguardo. Inoltre conosce quattro lingue l’Elfico, il comune, il Primordiale e l’abissale.
Molto spesso è tormentata da sogni del suo passato, che purtroppo la rendono inquieta. Questo però le dà lo stimolo per perseguire il suo obiettivo, ovvero , quello di eliminare il male e per far sì che nessuno subisca la sua stessa esperienza.
Prefazione:
In una mattina di Flamerule, precisamente il 12, nacque dall'incrocio tra un Elfo Alto ,appartenente alla linea di sangue degli elfi della luna , Adrie Nailo e un umano ,appartenente al popolo degli Illuskan, Ander Redwood ; Aerwin.
Ella crebbe vicino alla città di Neverwinrter, lontano dalle famiglie dei propri genitori che li avevano disconosciuti per il solo fatto di aver unito le loro razze. Era amata e coccolata , sua madre le insegnò a tirare con l’arco e tutte le cose che c’erano da sapere sugli elfi, mentre il padre le insegnò a tirare di spada e a cacciare.
La vita si svolse in maniera tranquilla fino a che , quando Aerwin aveva 10 anni, una notte tutto cambiò.
L'impervia delle tenebre:
Quella notte sembrava una come le altre. La piccola Aerwin dormiva nel suo letto ignara di ciò che stava per accadere. Un trambusto improvviso la svegliò, sua madre irruppe nella stanza e ,avvolgendola in una giacca, le disse che dovevano correre. Escono dalla finestra della camera e si allontanano ,quanto basta per metterla al sicuro. Dalla casa si sentono rumori assordanti, grida , mobili che si rompono, spade che si incrociano. Adrie guarda Aerwin negli occhi, le dà un bacio sulla fronte e dice di aspettarla e di rimanere nascosta. La piccola mezz’elfa ,spaventata, fa un cenno con la testa e lascia la presa del mantello della madre. Passano parecchi minuti, il grido del padre la spinse a rientrare in casa ma quello che trovò diventerà il suo peggiore incubo. Un demone di Dimensioni esorbitanti avente la metà inferiore del corpo di un gigantesco serpente e la metà superiore quella di una femmina umanoide dotata di sei braccia ,occupava tutto il salotto della casa. In ogni mano impugnava un’arma e con una di queste aveva trafitto, davanti ai suoi occhi, la madre che venne scaraventata vicino ai suoi piccoli piedi. Il corpo della madre giaceva quasi esanime, i suoi occhi quasi vitrei scorsero la sagoma della figlia e con il poco fiato ancora rimastole la richiamò a sé sussurrandole “ti voglio bene” e donandole il suo arco per poi spegnersi per sempre. Gli occhi della bambina si riempirono di lacrime mentre stringeva a se l’arco. L’aria sembrava farsi più pesante, ricolma di un misto di odori tra zolfo e sangue così forte da riempire i polmoni. Ansimava quasi voler riprendere fiato, ma ogni boccata d’aria era un inghiottire quel miscuglio di odori. Il padre ancora combatteva animatamente con il cuore pieno di rabbia per la dipartita dell’amata, finchè Aerwin ,raccolto il coraggio , scoccò una freccia in direzione del demone che lo colpì in un occhio dando il tempo a Ander di tagliargli un braccio e di accorgersi anche della sua presenza.
Il Marilith inferocito si scagliò sulla bambina tirandole un colpo di spada che venne intercettata da quella del padre ,ferendole così solo l’occhio sinistro che iniziò a sanguinare. L’uomo incitò Aerwin ad andarsene ma poco dopo anche per lui la fine arrivò presto. Lo scontro era agli sgoccioli, cosa poteva fare lei contro un demone del genere? Si era abbandonata all’idea della morte quando un fascio di luce intensa avvolse la casa e con un grido straziante il Marilith scomparve.
Apparve per pochi istanti un celestiale. Egli emanava una potentissima luce, così forte che non lo riuscì a vedere bene in volto. L’unico ricordo rimastole di quel momento era sentire parole pacate che sussurravano il suo nome e una sensazione di calore avvolgerla per poi perdere completamente i sensi.
Nome di Nascita : Aerwin Nailo Nome successivo: Artemis Aerwin Nailo
Età : 26 anni Altezza :1,68 m Peso : 58 Kg Razza : Mezzelfo Classe : Ranger
Aspetto Fisico:
Nata dall'unione tra un uomo e un elfo, i suoi lineamenti richiamano quelli di entrambe le razze anche se le orecchie, leggermente a punta, fugano ogni dubbio.
Il viso delicato e dolce nasconde il suo animo forte. La sua caratteristica principale è l'eterocromia degli occhi a mandorla: il destro ,verde punteggiato d'oro e il sinistro color ghiaccio ,circondato da una sclera rossa, coperto dalla frangia dei capelli. Quest’ultimi hanno un color argenteo ,mossi, corti nella parte destra e in nella parte sinistra hanno lunghezza che non supera la mandibola. Altro segno particolare è la cicatrice sull’occhio sinistro regalo di un Marilith.
Possiede una carnagione chiara, ed un fisico atletico e asciutto frutto dei suoi numerosi allenamenti e il vivere in un ambiente selvaggio che lo ha temprato. Con ciò non vengono meno i lineamenti tipici femminili che son presenti in maniera moderata.
Indossa dei vestiti di stoffa verde, un mantello nero , guanti e stivali di pelle nera e cinghiaggi di cuoio marrone per tenere a se armi e oggetti vari. Sempre con se porta l’arco appartenente a sua madre.
Carattere:
Coraggiosa, determinata, testarda, orgogliosa e con un gran cuore così verrebbe descritta se si ponesse la domanda ad un’animale con cui è cresciuta. Se si domandasse ad un uomo ,invece, la descriverebbe come una vera e propria selvaggia : senza garbo, brusca, diffidente , permalosa, fredda e sadica. Avendo vissuto per sedici anni nelle Terre selvagge, Artemis, non riesce a interagire al meglio con persone che non siano animali. Nonostante questo, se si riesce a far breccia in quella corazza di cemento, è la prima a estrarre la spada per difendere ciò a cui tiene, il suo branco e tutto il buono che vi è in questo mondo.
E’ una persona molto curiosa, intelligente e osservatrice, niente passa inosservato al suo sguardo. Inoltre conosce quattro lingue l’Elfico, il comune, il Primordiale e l’abissale.
Molto spesso è tormentata da sogni del suo passato, che purtroppo la rendono inquieta. Questo però le dà lo stimolo per perseguire il suo obiettivo, ovvero , quello di eliminare il male e per far sì che nessuno subisca la sua stessa esperienza.
Prefazione:
In una mattina di Flamerule, precisamente il 12, nacque dall'incrocio tra un Elfo Alto ,appartenente alla linea di sangue degli elfi della luna , Adrie Nailo e un umano ,appartenente al popolo degli Illuskan, Ander Redwood ; Aerwin.
Ella crebbe vicino alla città di Neverwinrter, lontano dalle famiglie dei propri genitori che li avevano disconosciuti per il solo fatto di aver unito le loro razze. Era amata e coccolata , sua madre le insegnò a tirare con l’arco e tutte le cose che c’erano da sapere sugli elfi, mentre il padre le insegnò a tirare di spada e a cacciare.
La vita si svolse in maniera tranquilla fino a che , quando Aerwin aveva 10 anni, una notte tutto cambiò.
L'impervia delle tenebre:
Quella notte sembrava una come le altre. La piccola Aerwin dormiva nel suo letto ignara di ciò che stava per accadere. Un trambusto improvviso la svegliò, sua madre irruppe nella stanza e ,avvolgendola in una giacca, le disse che dovevano correre. Escono dalla finestra della camera e si allontanano ,quanto basta per metterla al sicuro. Dalla casa si sentono rumori assordanti, grida , mobili che si rompono, spade che si incrociano. Adrie guarda Aerwin negli occhi, le dà un bacio sulla fronte e dice di aspettarla e di rimanere nascosta. La piccola mezz’elfa ,spaventata, fa un cenno con la testa e lascia la presa del mantello della madre. Passano parecchi minuti, il grido del padre la spinse a rientrare in casa ma quello che trovò diventerà il suo peggiore incubo. Un demone di Dimensioni esorbitanti avente la metà inferiore del corpo di un gigantesco serpente e la metà superiore quella di una femmina umanoide dotata di sei braccia ,occupava tutto il salotto della casa. In ogni mano impugnava un’arma e con una di queste aveva trafitto, davanti ai suoi occhi, la madre che venne scaraventata vicino ai suoi piccoli piedi. Il corpo della madre giaceva quasi esanime, i suoi occhi quasi vitrei scorsero la sagoma della figlia e con il poco fiato ancora rimastole la richiamò a sé sussurrandole “ti voglio bene” e donandole il suo arco per poi spegnersi per sempre. Gli occhi della bambina si riempirono di lacrime mentre stringeva a se l’arco. L’aria sembrava farsi più pesante, ricolma di un misto di odori tra zolfo e sangue così forte da riempire i polmoni. Ansimava quasi voler riprendere fiato, ma ogni boccata d’aria era un inghiottire quel miscuglio di odori. Il padre ancora combatteva animatamente con il cuore pieno di rabbia per la dipartita dell’amata, finchè Aerwin ,raccolto il coraggio , scoccò una freccia in direzione del demone che lo colpì in un occhio dando il tempo a Ander di tagliargli un braccio e di accorgersi anche della sua presenza.
Il Marilith inferocito si scagliò sulla bambina tirandole un colpo di spada che venne intercettata da quella del padre ,ferendole così solo l’occhio sinistro che iniziò a sanguinare. L’uomo incitò Aerwin ad andarsene ma poco dopo anche per lui la fine arrivò presto. Lo scontro era agli sgoccioli, cosa poteva fare lei contro un demone del genere? Si era abbandonata all’idea della morte quando un fascio di luce intensa avvolse la casa e con un grido straziante il Marilith scomparve.
Apparve per pochi istanti un celestiale. Egli emanava una potentissima luce, così forte che non lo riuscì a vedere bene in volto. L’unico ricordo rimastole di quel momento era sentire parole pacate che sussurravano il suo nome e una sensazione di calore avvolgerla per poi perdere completamente i sensi.
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